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Come Orfeo, infermi impazziti di dolore

Come Orfeo infermi impazziti di dolore

condannati al buio eterno

ci arrovelliamo sugli imbrogli dei potenti

sedotti dalle illusioni col collo torto

ci avvitiamo su carcasse del passato

incapaci di comprendere se sia più onesto

scapitare in amore per rinvigorire l’alito amaro della poesia

o sprecare un’occasione per avanzi di cautela.

occhio cuore lacrima


La tua colpa Orfeo non fu la curiosità

la paura dell’irrealtà fu la tua condanna

nessuno torna immutato da un viaggio

per infrangere la dolcissima tragedia dell’esistenza

ti spingesti fin oltre la crudele scontentezza

la mano che tenevi poteva trattenerti

e per giunta trasformarsi in artiglio

per strapparti la vena d’oro dalla laringe

tornasti vivo solo, o solo vivo, ai riverberi del mondo

come cibo per donne addolorate.

Appunti Cortesi #2

Profumo-di-Pesca

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