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Ambra Vitale: professione ghostwriter

Ambra Vitale: professione ghostwriter.

Mi chiamo Ambra Vitale e sono ghostwriter, scrivo cioè per gli altri perché gli altri, da soli, non lo sanno fare. Non tutti, almeno. alcuni non lo vogliono fare. Non hanno tempo per farlo.

Quando scrivo riscrivo taglio ritaglio cucio e ricucio, devo ammetterlo, mi diverto un mondo. Amo il mio lavoro.
Due sono gli aspetti più entusiasmanti, anzi tre. Creatività, ricerca, contaminazioni artistiche. Crosspollination d’autore.

Ambra Vitale

Creatività, parola di Ambra Vitale

Mi piace lasciare i segni della mia penna nei testi degli altri, segni che voi lettori, non potete individuare. Firme leggibili solo da occhi attenti. In un libro ho inserito il cognome di mia nonna paterna, in un altro quella della nonna materna. Nulla mai di smaccatamente riconoscibile. È il mio modo di metterci amore. E ve lo spiego. Non ho mai conosciuto le mie nonne, non mi hanno aspettato in questo passaggio terreno.

Una se n’è andata perfino troppo presto per accudire sua figlia: mia mamma, che è rimasta orfana a soli tre anni. Ma per risarcimento della sua breve terrenità, oggi lei, mia nonna, è al mio fianco nel mio panorama stellare, nella galassia lucente della mia determinazione. Mia nonna è il mio Angelo, ne ho le prove.

L’ho inserita in un libro, perché fosse liberata e tornasse concreta sulla terra, come messaggera di buona fortuna per l’autore. Se non è amore questo, ovviamente l’autore non lo sa.

Fare ricerca

Fondamentale quando si scrive, a maggior ragione quando si scrive per gli altri. Ho dovuto studiare manuali di sport che non ho mai praticato, ne ho dovuti praticare altri, per arrivare a capirne la verità.

Ho perseguito nuovi orizzonti spirituali, ho incontrato i soldati della luce bianca, ho seguito corsi di arti marziali, ho abbattuto barriere mentali e pregiudizi. Non mi sono mai drogata, per capire gli effetti degli stupefacenti, basta girare per le strade e osservare il mondo. Bisogna sondare strutture letterarie nell’esoterismo accademico per costruire metafore o immagini vivide. Per essere un buon ghostwriter, bisogna credere nella sacralità dell’autore, nella sua unicità.

Altra certezza del mio lavoro è: non di sole lusinghe si cresce ma soprattutto di critiche. Meglio quelle assertive. Sappiate discernere chi vi critica per invidia e gelosia da chi vi sta dando un consiglio con autentica sincerità e non per colpirvi, ferirvi, punirvi in un qualche modo.

Contaminazioni Artistiche

Le crosspollination, le contaminazioni artistiche, devono essere costruttive non manipolatorie. L’entusiasmo non va sfruttato, ma colto e coltivato. Alla lunga ci sono scrittori che perdono i loro più fedeli collaboratori perché non hanno avuto il garbo della gratificazione e non hanno avuto cura delle loro esigenze.

Delle volte l’editor o il ghost pare che sia la vergogna da nascondere. Come polvere in tutta fretta sotto ai tappeti. Lo scrittore vorrebbe avere una bacchetta magica per farvi sparire. Non ha più rilevanza, non gli servite più. Il libro è tratto. È l’ora di vezzeggiare altri professionisti della filiera.

Non riceverete inviti alle presentazioni, statene certi, perché chi vi conosce potrebbe pensare che il libro lo avete scritto voi. E così molti autori perdono lo scrittore fantasma. Io sono stata persa diverse volte.


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